Il dilemma, apparentemente, non ha risposta, in quanto, secondo alcuni esperti, le differenze tra le vitamine naturali e quelle sintetiche non esistono, se non in un solo caso. Tuttavia, a guardare bene, c’è un piccolo fattore che può determinare la differenza.
Vediamo le motivazioni verso l’una e l’altra opinione, così da poter fare una scelta chiara della formula più adatta.
Perché utilizziamo gli integratori?
L’uso dei cosiddetti integratori alimentari (detti anche integratori naturali), si è diffuso molto negli ultimi 30 anni con l’aumento della consapevolezza, legata all’alimentazione e al cibo.
Tuttavia dobbiamo a Earle Liederman, culturista attivo negli anni ’20, la prima introduzione di un integratore nella sua alimentazione: si trattava di un estratto di carne molto concentrato.
Gli integratori alimentari, di cui fanno parte sia le vitamine naturali sia quelle sintetiche, hanno il compito di compensare le nostre carenze alimentari, che sono all’origine di molti disturbi di salute.
Il primo motivo per cui manifestiamo carenze alimentari, sono le moderne tecniche di coltivazione dei vegetali: l’uso dei pesticidi e degli acceleranti della crescita, infatti, diminuisce il contenuto dei principi nutritivi, tra cui le vitamine, presenti negli alimenti.
Anche i metodi di preparazione industriale hanno un ruolo fondamentale nella perdita di nutrienti e qui entra in gioco lo stile di vita, che porta le persone a consumare, sempre di più, pasti già pronti, surgelati e alimenti a lunga conservazione.
Infine: l’inquinamento, lo stress, le preoccupazioni e l’ansia, consumano molto più velocemente che in passato i principi nutritivi disponibili nelle cellule del nostro corpo.
Tutto questo rende necessaria la cosiddetta “integrazione”, che ha il compito di rimettere in equilibrio i livelli di sostanze chimiche necessarie al corpo, per mantenerci in buona salute.
Possiamo fare a meno degli integratori alimentari?
Qualcuno dice di sì, che basterebbe seguire un’alimentazione sana e bilanciata per ricevere dal cibo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Tuttavia basta fare un rapido calcolo per rendersi conto che si tratta di un risultato difficile da ottenere.
Per fare un esempio, il fabbisogno quotidiano di Vitamina C è stato calcolato in quasi un grammo al giorno. Per ricavare una sufficiente dose di vitamina naturale dal cibo, occorrono circa 3 kg. di arance, o due litri e mezzo di spremuta.
Da questo piccolo esempio si capisce benissimo che consumare ogni giorno dell’anno questa quantità di arance è impossibile, inoltre lo stesso discorso vale per tutte le vitamine naturali di cui il corpo ha necessità.
Per questo l’uso degli integratori si è diffuso enormemente. Tuttavia ciò non esclude, per qualcuno, la necessità di cambiare alimentazione a favore di una più equilibrata e consapevole: infatti si chiamano “integratori”, non “sostitutivi”.
Le teorie a favore (e contro), sull’uso delle vitamine naturali.
Chi preferisce le vitamine di origine naturale, lo fa perché ritiene che il corpo ha la necessità di riconquistare il rapporto con la natura ed i suoi cicli spontanei. Inoltre, oggi consumiamo già troppi alimenti di origine artificiale, quindi gli integratori prodotti da alimenti di origine naturale appaiono sicuramente più compatibili con la chimica delle nostre cellule.
Al contrario, chi sostiene la tesi opposta, ovvero che le vitamine di origine chimica hanno lo stesso valore biologico delle vitamine naturali, porta a sostegno della sua tesi delle prove scientifiche, ovvero: la struttura chimica è identica, quindi non ci sono possibilità, per il corpo umano, di distinguere tra le vitamine naturali e quelle artificiali.
Anche il costo è minore, per gli integratori artificiali: questo non ha nulla a che vedere con la salute, ma è un aspetto importante per il portafoglio.
C’è una sola eccezione a questa regola: la Vitamina E, che ha una struttura non esattamente identica, pertanto è da preferire quella di origine naturale, in ogni caso.
Ma… c’è un altro argomento a sostegno degli integratori di origine naturale: l’aspetto vibrazionale, che non è per nulla secondario. Esiste, infatti, una bio-energia che scorre nei nostri meridiani (canali che trasportano la forza vitale), e mantiene le cellule alla loro giusta frequenza elettrica: ciò dipende, in parte, anche dalla frequenza degli alimenti che ingeriamo.
Per chiarire: un alimento fresco e maturato sulla pianta ha un valore vibrazionale molto elevato, mentre un alimento industriale ha un valore molto basso e tende ad abbassare la vibrazione delle nostre cellule, che così diventano meno efficienti.
Lo stesso concetto viene applicato alle vitamine naturali, le quali vengono prodotte con sistemi che mirano a mantenere alto il loro valore vibrazionale, ed è proprio questo motivo (la grande forza vitale conservata), che determina il prezzo più alto.
Quindi, la decisione finale è in mano all’utente, ma conoscere le motivazioni che sono alla base della scelta consapevole è un valido strumento per eliminare i dubbi.
Sicuramente l’acquisto di cibo fresco e di alto valore nutritivo è sempre la migliore via per mantenersi in equilibrio, ma siccome non possiamo essere perfetti, utilizzare gli integratori, sempre con moderazione, rappresenta un ottimo supporto al benessere.
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